“Chi Segna Vince”, diretto dal premiato Taika Waititi e prodotto da Searchlight Pictures, è uscito oggi nelle sale italiane. Il film, basato su eventi reali, narra le vicende della nazionale di calcio delle Samoa Americane, famosa per la sua sconfitta record di 31 a 0 nel 2001.

Chi segna vince: il trailer ufficiale

In vista delle qualificazioni alla Coppa del Mondo, la squadra assume l’allenatore Thomas Rongen (interpretato da Michael Fassbender), noto per il suo stile anticonformista, nella speranza di trasformare il destino della squadra più in difficoltà del mondo calcistico.

Il cast stellare include Michael Fassbender, Oscar Kightley, Kaimana, David Fane, Rachel House, Beulah Koale, Uli Latukefu, Chris Alosio, Semu Filipo, Ioane Goodhue, Lehi Falepapalangi, Hio Pelesasa, con le partecipazioni di Will Arnett ed Elisabeth Moss.

La regia è di Taika Waititi, la sceneggiatura è co-scritta da Waititi e Iain Morris. Il film è prodotto da Jonathan Cavendish, Garrett Basch, Taika Waititi, Mike Brett e Steve Jamison, con Andy Serkis, Will Tennant, Phil Robertson, Kathryn Dean e Josh McLaglen come produttori esecutivi.

Ispirato a una storia vera (e a fatti realmente accaduti, più o meno!)

11 aprile 2001: International Sports Stadium di Coffs Harbour, Australia. L’Australia batte il record mondiale della più grande vittoria mai registrata in una partita di calcio internazionale con un punteggio devastante di 31 a 0 e, dopo questa sconfitta nel Campionato Mondiale, la squadra di calcio delle Samoa Americane diventa lo zimbello del mondo dello sport – gettando le basi per il film Chi segna vince.

Questa disastrosa disfatta divenne la peggiore sconfitta nella storia del calcio internazionale, un’umiliazione che aleggiava come un’implacabile nuvola sul piccolo arcipelago delle Samoa Americane, nell’oceano Pacifico. La squadra delle Samoa Americane rimase all’ultimo posto nella classifica mondiale della FIFA fino a novembre 2011, quando le cose iniziarono finalmente a cambiare e la piccola isola ottenne la sua prima vittoria internazionale battendo il Tonga 2-1 nel corso delle qualificazioni della Oceania Football Confederation (OFC) per la Coppa del Mondo.

È qui che inizia la storia. Quando è venuto a conoscenza di questo epico fallimento e della storia di una squadra sfavorita che avvera finalmente i suoi sogni, Waititi ha capito di dover realizzare questo film.

Ispirati da questa storia di perdita, redenzione e gioia, il produttore Jonathan Cavendish e il produttore esecutivo Andy Serkis, tramite la loro casa di produzione Imaginarium Productions, si sono assicurati i diritti per adattare il documentario del 2014 Next Goal Wins, che aveva già raccontato la storia in precedenza. I registi del documentario, Mike Brett e Steve Jamison, sono anche tra i produttori di questo film, insieme all’abituale collaboratore di Waititi, Garrett Basch.

Come racconta Waititi: “Mi è sempre sembrato un progetto molto speciale. È la storia definitiva su un gruppo di outsider svantaggiati, e ci fa sentire bene”.

Parlando di Waititi, Michael Fassbender afferma: “Taika è un talento davvero speciale. Quando realizzi storie umane e vuoi condurre il pubblico in un viaggio emotivo, la risata è sempre lo strumento migliore. Lui se ne rende conto, riesce a capire le persone e ama quello che fa. Ha uno stile davvero unico, che è visibile nei suoi film. Riesce a comprendere cosa significhi essere degli outsider – o dei disadattati – e abbraccia quest’idea”.

Michael Fassbender è il coach Thomas Rongen

Michael Fassbender è noto per le sue straordinarie interpretazioni, che stregano il pubblico con ritratti di personaggi complessi. In Chi segna vince, dimostra anche un ottimo tempismo comico. Fassbender non ha basato la sua interpretazione del coach Thomas Rongen sul personaggio reale, ma ha permesso alla sua backstory di influenzare gran parte delle decisioni che ha preso per il ruolo.

“Il Thomas Rongen che interpreto nel film non è il Thomas Rongen che esiste nel mondo reale”, scherza Fassbender. “Sento il bisogno di dirlo perché non voglio che Thomas mi venga a cercare per farmela pagare”.

Rongen era un burbero calciatore olandese che, dopo aver concluso la sua carriera sportiva, allenò numerose squadre di serie A e squadre nazionali di calcio negli Stati Uniti. Nel 2011, dopo un periodo particolarmente difficile dal punto di vista personale e professionale, gli fu offerta l’opportunità di allenare “la peggiore squadra del mondo”, la squadra di calcio delle Samoa Americane, che si stava preparando a partecipare alle qualificazioni per la Coppa del Mondo.

Vedendo questo lavoro come un’opportunità per entrare nuovamente nelle grazie dell’organismo di governo del calcio, Rongen parte per le Samoa Americane con l’obiettivo di salvare la sua carriera, ignaro dell’impatto che questa piccola isola e i suoi abitanti avranno sulla sua vita.

“Non vuole trovarsi lì, quindi il suo rapporto con i giocatori inizia molto male”, spiega Fassbender. “È convinto che questo lavoro non sia alla sua altezza e che la squadra sia impossibile da allenare, che la sua esperienza sia sprecata”.

Waititi aggiunge: “È un vecchio brontolone bellicoso che non riesce a fare altri lavori perché l’unica sua passione è il calcio, che prende troppo sul serio. Dimentica che si tratta di un gioco”.

Fassbender e la squadra hanno deciso consapevolmente di non incontrare il vero Rongen perché il personaggio è ispirato molto liberamente a lui e si muove in direzioni assurde.

Rongen conosce molto poco questo luogo e i suoi abitanti, e nemmeno gli interessa imparare. Ma il popolo delle Samoa Americane ha altri piani per lui, perché per avere successo su quest’isola, devi diventare un membro della famiglia. A fare da mediatore tra Rongen e gli abitanti delle Samoa Americane troviamo Tavita, il diligente Capo della Football Federation of American Samoa (uno dei suoi molti lavori), interpretato da Oscar Kightley. È molto concentrato sulla sua famiglia e sulla sua comunità e non c’è nulla che non farebbe per aiutare la sua squadra a ottenere la redenzione.

Fassbender spiega: “Tavita è una di quelle persone che vedono sempre il bicchiere mezzo pieno. Si trova lì per rinfrancare lo spirito del prossimo e guardare il lato positivo della vita. Persone di questo tipo sono meravigliose ed essenziali, e ovviamente Oscar è un attore fantastico con un tempismo comico grandioso”.

Speciale costumi di scena

Tutte le culture indigene sono accomunate dal ruolo dell’identità e del lignaggio ancestrale e dal modo in cui queste affermazioni culturali sono rappresentate negli elementi tradizionali dell’abbigliamento, della musica e dell’arte.

Per la costumista Miyako Bellizzi, studiare e utilizzare i tessuti tradizionali delle Samoa Americane è stato un lavoro fatto con amore, che ha anche rispecchiato con grande accuratezza le comunità indigene, in cui la risorsa più preziosa è rappresentata dagli abitanti locali.

“La cosa più entusiasmante è stata incorporare capi d’abbigliamento tradizionali e scoprire di più su questi indumenti grazie alle persone che hanno lavorato nel film”, racconta Miyako Bellizzi. “Molti membri del cast venivano da me per farmi vedere cosa indossavano e mostrarmi fotografie delle loro famiglie che vivevano nelle Samoa Americane – tutto questo è stato di grande aiuto”.

E prosegue: “Abbiamo trovato un camiciaio samoano, Tanoa, che è riuscito ad aiutarci perché sua madre è la proprietaria di un negozio di tessuti nelle Samoa. È stato un processo folle, in cui incontravamo una persona che ci portava da un’altra, che poi ci metteva in contatto con qualcuno che viveva nelle Samoa e poteva spedirci un paio di orecchini, ad esempio. Volevamo che tutto fosse autentico”.

“Ha svolto un lavoro fantastico, soprattutto in termini di rappresentazione”, conclude Taika Waititi. “Non volevo che nessun personaggio del film fosse rappresentato in un modo non autentico, così come non volevo rappresentare in modo gratuito il design, i costumi tradizionali e la cultura della Polinesia soltanto per fare scena. Tutto doveva essere reale e contemporaneo, così da rappresentare in modo autentico le persone che vivono su queste isole”.

Chi segna vince ricorda agli spettatori che l’essenza della competizione non è definita da ciò che accade sul campo, ma dalle relazioni e dalle lezioni apprese fuori dal campo.

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credit image by Press Office – photo by Hilary Bronwyn Gayle. Courtesy of Searchlight Pictures. © 2022 20th Century Studios All Rights Reserved.