Killers of the Flower Moon recensione: l’epico western noir con Leonardo DiCaprio firmato da Martin Scorsese
Killers of the Flower Moon recensione – E’ un film che si prende il suo tempo, non solo perché dura 3 ore e 26 minuti, ma soprattutto perché non lascia nulla al caso. E per raccontare una storia del genere non si poteva fare altrimenti.
Killers of the Flower Moon recensione: il trailer ufficiale
Il nuovo film di Martin Scorsese esce nelle sale il 19 ottobre e tratta la storia degli Osage, una tribù di nativi americani che, grazie alla scoperta di giacimenti petroliferi nelle loro terre, diventano improvvisamente ricchi. Questa ricchezza improvvisa attira l’avidità dei bianchi che cercano di manipolare, estorcere e persino uccidere per ottenere le ricchezze degli Osage.
Tratto da una storia realmente accaduta, Killers of the Flower Moon è un epico western noir che mette in luce le intricate relazioni tra i personaggi principali, interpretati in modo straordinario da Leonardo DiCaprio e Lily Gladstone. Al centro della narrazione ci sono infatti, Ernest Burkhart, interpretato da Leonardo DiCaprio, e Mollie Kyle, interpretata da Lily Gladstone. A loro si aggiunge un cast di eccezione tra cui Robert De Niro e Jesse Plemons, che contribuiscono alla creazione di personaggi complessi e coinvolgenti e all’atmosfera di cupidigia e tradimento.
Il film è stato scritto da Scorsese e Eric Roth partendo dall’omonimo bestseller di David Grann. Grann, noto autore e giornalista d’inchiesta, ha una reputazione consolidata nel portare alla luce storie dimenticate, e “Killers of the Flower Moon” non fa eccezione. La sua abilità nel scavare nei recessi della storia americana e nel far emergere gli aspetti meno noti è evidente in ogni aspetto del film.
Se è vero che al centro della vicenda ci sono due personaggi specifici, è altresì vero che la vera forza del film risieda nella sua capacità di far emergere il conflitto culturale tra gli Osage e i colonizzatori bianchi, il tutto esplorando temi universali come l’avidità e il tradimento. Il popolo e la cultura Osage emergono in ogni scena, anche grazie alla decisione di girare gli esterni in Oklahoma, nelle stesse terre dove si sono svolti gli eventi, aggiungendo un elemento di autenticità alla narrazione.
Uno degli aspetti più distintivi del film è l’approccio di Scorsese nel coinvolgere la comunità Osage nella produzione. Oltre all’interpretazione degli attori Osage, la produzione ha assunto anche artigiani e operai della comunità, oltre che consulenti culturali e tante altre figure nei vari dipartimenti del film. Un vero impegno a 360 gradi nel coinvolgere la comunità e raccontare la loro storia in modo rispettoso e autentico.
“Killers of the Flower Moon” è l’ennesima dimostrazione della maestria di Martin Scorsese. Il film è un’esperienza cinematografica che richiede tempo e attenzione, ma ricompensa ampiamente gli spettatori con una narrazione coinvolgente e attori straordinari. Esplora la storia e la cultura americana in modo avvincente e autentico, svelando una pagina oscura e dimenticata della storia del paese. Non perdete l’occasione di vedere questa testimonianza poderosa di un passato doloroso ma necessario da ricordare.
credit image by Press Office – photo by Apple Originals