Les Copains autunno inverno 2019 – In occasione di Milano Moda Donna, Les Copains presenta la nuova capsule collection in limited edition per il prossimo autunno inverno 2019 2020 con un omaggio celebrativo al Bauhaus, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita (1919-2019).

La grande scuola di Weimar, imponendo la sua modernità a tutto il secolo scorso ed esprimendo il suo esprit nelle varie discipline di arte, architettura, grafica e design, ha nelle sue scelte di forme geometriche (cerchio, quadrato, triangolo) e nei colori primari (giallo, rosso, blu) un fondamentale reticolato di razionalismo che ancora oggi mostra la sua proliferante e valida attualità.

Les Copains, riflettendo sulla grande esperienza nella maglieria che la lega, non solo idealmente, a quella altrettanto grande della Scuola di Walter Gropius, ha realizzato una capsule collection che guarda alle linee essenziali del movimento declinate nel bianco, nel nero e negli stessi colori primari (rosso, giallo, blu).

Così la maglieria, come tessitura di una scultura in cui lo studio della forma e della funzione si esprime in un intreccio di fili, arte e artigianato, è protagonista dello spazio espositivo ospitato dalla boutique del brand.
Nelle giacche, nei mini e nei maxi pull, nello stilizzato montgomery, nella loro calda morbidezza, data dalla stessa lavorazione, emerge un’ inattesa chiusura: il ferro per la lavorazione della maglia.

Strumento manuale per la lavorazione dei filati, il ferro da maglia è simbolo stesso dell’artigianalità, del pezzo unico, che diviene ora una stilizzata chiusura metallica, un tools che acquisisce nuove funzioni, amplificando visivamente il concetto di “fatto a mano” per affermare l’unicità che appartiene alla storia del marchio.

I noti stemmi-logo di Les Copains – un prezioso recupero dall’archivio, tornati nelle recenti collezioni in capi importanti che si sono distinti proprio per questo dettaglio – e i punti metallici a rilievo si sono rinnovati nei colori rappresentando un’ulteriore considerazione dell’esperienza cromatica del Bauhaus. Senza dimenticare la figura emancipatrice della donna all’interno della scuola (Helene Bōrner e Anni Albers, ad esempio) su cui si è soffermata l’attenzione della collezione.