The Menu recensione – Qualche anno fa lessi Kitchen Confidential del compianto chef e personaggio televisivo Anthony Bourdain. Nel vedere il film The Menu mi è subito tornato in mente. Dalle pagine di Anthony Bourdain traspariva un mondo molto affascinante ma al contempo estremamente complesso ed alle volte angosciante. La propria brigata diventa la propria famiglia, e come tutti sappiamo, l’ambiente famigliare alle volte può essere molto tossico.

The Menu recensione: il trailer ufficiale

The Menu – che è nelle sale da oggi giovedì 17 novembre – è un vero e proprio susseguirsi di portate, come se la visione del film fosse un pasto completo, dall’antipasto al dessert. A servircelo è un cast fenomenale. Diretto da Mark Mylod, tra i suoi protagonisti vediamo nomi come Ralph Fiennes, Anya Taylor-Joy, Nicholas Hoult, Hong Chau, Janet McTeer e John Leguizamo.

Detto ciò, analiziamo meglio gli ingredienti di questo The Menu. Il nostro primo incontro è con una coppia, Margot (Anya Taylor-Joy) e Tyler (Nicholas Hoult). Sono in attesa della barca che li porterà ad Hawthorn, un ristorante esclusivo locato su un’isola degli Stati Uniti nord-occidentali. Margot, come scopriamo ben presto, è l’Ospite Inattesa, un’anomalia tra gli ospiti di Hawthorn. Mentre Tyler è il Buongustaio, un uomo ossessionato dalla cucina che è convinto di sapere tutto sul cibo.

Si uniscono a loro diversi invitati. Il Critico e il suo Caporedattore, ovvero il celebre critico gastronomico Lillian Bloom (Janet McTeer), in grado di decidere le sorti della carriera di uno chef e il suo servile caporedattore Ted (Paul Adelstein). Poi è il turno della Celebrità e la sua Assistente, una famosa star del cinema di mezz’età (John Leguizamo), volutamente senza nome, con la sua assistente Felicity (Aimee Carrero). La Coppia Benestante è rappresentata da Richard e Anne, interpretati dai vincitori del Tony Award Reed Birney (Mass, The Hunt) e Judith Light (tick, tick… BOOM!, Transparent), un’anziana coppia benestante che ha già cenato diverse volte da Hawthorn. Infine abbiamo i Giovani Esperti di Informatica già ubriachi, Bryce (Rob Yang), Soren (Arturo Castro) e Dave (Mark St. Cyr).

Organizzata dai membri impeccabilmente vestiti del personale di sala, diretto dal generale Elsa (Hong Chau), la serata è dominata da una tensione crescente. Il vero orchestrante, però, è lo Chef Slowik (Ralph Fiennes), un rispettato e celebre chef all’apice della sua carriera.

The Menu diventa pian piano un susseguirsi di eventi folli e sempre più violenti conditi dalle musiche angoscianti del talentuoso Colin Stetson. Siamo di fronte ad un thriller satirico in cui ogni elemento è perfettamente studiato. Ogni personaggio è l’archetipo di figure che siamo spesso abituati a scorgere velati nelle loro ipocrisie, come la celebrità di mezza età in crisi, accompagnata dall’assistente ed, ovviamente amante. O Tyler, ossessionato dal buon cibo ma che non è in grado di rispettarlo, nemmeno quando lo chef in persona (che lui idolatra a livelli alquanto fastidiosi) chiede di non fotografare alcun piatto. Proprio per questa sua natura intrensicamente satirica, The Menu esamina questioni più profonde senza essere, al contempo, troppo pesante.

Quando Elsa accompagna i commensali alla scoperta di Hawthorn, gli fa scoprire tutto l’universo del ristorante, racchiuso in una piccola isola. Dall’oceano da cui pescano gli ingredienti più freschi agli alloggi del personale. E’ proprio qui che, ad esempio, viene lanciato a mo’ di battuta un argomento in realtà estremamente importante nel mondo della cucina – e non solo – il burnout. La pressione performativa, l’impossibilità di stabilire un equilibrio con la vita privata, gli orari impossibili, le aspettative, il diventare numeri e non più esseri umani. Sono cose che in cucina succedono quotidianamente ed esauriscono sia fisicamente che psicologicamente.

E’ forse qui che possiamo scorgere una causa di quel che accadrà dopo in The Menu. Certo è, che di argomenti ne vengono affrontati molti. Tutti alquanto attuali, concreti, reali e per questo ancora più disturbanti.

Per concludere, possiamo affermare che la storia di The Menu sia incentrata, in un certo qual modo, sulle dinamiche tra due tipologie di persone: chi pensa che tutto gli sia dovuto, e quelli che passano la loro vita a dare qualcosa agli altri. Sostanzialmente? Il film parla di persone che prendono e persone che danno.

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