La guerra è finita fiction – Rai Fiction presenta La guerra è finita, la nuova mini serie tv con protagonisti Michele Riondino e Isabella Ragonese con la regia di Michele Soavi. La serie tv andrà in onda in quattro puntate dal 13 gennaio 2020 su Rai 1.

La guerra è finita inizia poco dopo la Liberazione, nei mesi in cui i sopravvissuti alle deportazioni tornano a casa. Tra questi, anche chi non troverà più nessuna famiglia ad attenderlo: bambini, bambine e adolescenti che hanno visto e vissuto l’orrore – allora ancora nascosto e indicibile – dei campi di sterminio.

Questa storia parla di loro e di alcuni adulti coraggiosi che aiutano i ragazzi a riemergere lentamente alla vita, in un luogo improvvisato e privo di risorse, sullo sfondo di un’Italia provata, miserabile, ridotta in macerie.

I protagonisti adulti si chiamano Davide e Giulia. Davide era lontano da casa quando sua moglie e suo figlio sono stati presi, avviati ai treni e spariti nel nulla – cosa che non riesce a perdonarsi. Ha partecipato alla Resistenza, ma ora tutte le sue forze sono concentrate nella loro disperata ricerca.

Giulia è figlia di un imprenditore che ha collaborato con i nazisti e da poco è stato arrestato e condotto in carcere. Le strade di Davide e di Giulia si incrociano per caso, quando ambedue si trovano alle prese con alcuni bambini e ragazzi, reduci dai campi, che non sanno da chi andare, cosa fare, dove trovare un rifugio.

Aiutati da Ben, un ex ufficiale della Brigata Ebraica che ha rinunciato a rientrare in Palestina per dare una mano a quanti vorranno seguirlo nella nuova patria, Davide e Giulia occupano una tenuta agricola abbandonata dove, in una piccola scuola rurale, insegnava un tempo la giovane moglie di Davide.

Qui, passo dopo passo, con pochissimi aiuti dall’esterno, bambini e ragazzi italiani e stranieri riscoprono il rispetto reciproco, la solidarietà, la voglia di giocare, studiare, lavorare, amare. E raccontare – quasi sommessamente, con dolore – la loro perduta umanità. Le età sono le più diverse. E così le provenienze, le rabbie, le disperazioni e i sogni.

C’è Gabriel, che era orfano già da prima della guerra, ed è riuscito a fuggire da un campo di concentramento per poi essere raccolto e salvato dai partigiani polacchi. C’è Miriam, che un tempo suonava il piano e ora non sa o non vuole più farlo.

C’è Sara che detesta il Paese che le ha portato via il padre, la madre e i suoi fratelli con le Leggi Razziali e non vede l’ora di andarsene in Palestina. Infine c’è Mattia, che non viene dai campi, ma è solo un ragazzo che dà una mano nella tenuta, nascondendo però un recente passato in cui è stato nelle milizie repubblichine, senza neanche sapere bene quello che faceva.

Ci sono poi i bambini più piccoli, come Giovanni che non riesce più a parlare dopo le atrocità che ha visto e si limita a disegnare. E i piccolissimi, come Ninnina, quattro anni, che ha anche lei un numero tatuato sul braccio.

Nello scorrere del racconto, ognuno va incontro ai propri fantasmi, alle proprie paure e desideri, che finalmente potranno cominciare a prendere corpo. Ma per andare avanti dovranno fare i conti con il passato e ritrovare il senso delle parole e della testimonianza.

E, nel giorno in cui la radio annuncia la sconfitta della monarchia e la nascita della nuova Italia repubblicana, Davide può finalmente rinunciare alle armi e riconciliarsi con se stesso e il mondo. È un luminoso giorno del giugno 1946 quello in cui, per lui e per il Paese, la guerra sarà davvero finita.

credit image by Press Office – photo by Angelo Turetta