Macchine Mortali recensione film – Centinaia di anni dopo che la nostra civiltà è stata distrutta da un cataclisma, una misteriosa e giovane donna, Hester Shaw (Hera Hilmar), rappresenta l’unica che può fermare Londra – ora divenuta una gigantesca città predatrice in movimento – dal divorare tutto ciò che incontra sul suo cammino.

Spietata e strenuamente guidata dal ricordo della madre, Hester unisce le sue forze a quelle di Tom Natsworthy (Robert Sheehan), un reietto londinese, e di Anna Fang (Jihae), una pericolosa fuorilegge sulla cui testa pende una taglia.

Universal Pictures e MRC presentano Macchine Mortali, la sorprendente e nuova avventura epica diretta dall’artista degli effetti visivi premio Oscar Christian Rivers, basato sulla premiata serie di libri di Philip Reeve. Si uniscono a Rivers i vincitori di tre premi Oscar per Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli Fran Walsh, Philippa Boyens e Peter Jackson, che hanno scritto la sceneggiatura.

Hugo Weaving, che ha recitato nelle trilogie di Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli di Jackson, assume il ruolo di Thaddeus Valentine, un potente londinese con una visione discutibile del futuro. Fanno parte del cast internazionale anche il dublinese Ronan Raftery nel ruolo dell’umile Ingegnere Bevis Pod; l’australiana Leila George nei ruolo di Katherine, la figlia di Valentine; Patrick Malahide nel ruolo di Magnus Crome, il Sindaco di Londra, mentre Stephen Lang è Shrike.

 

Macchine Mortali recensione film: la creazione

Ci sono voluti sette anni prima che l’autore e illustratore Philip Reeve scrivesse il suo primo romanzo young-adult, Macchine Mortali, che è stato pubblicato per la prima volta da Scholastic nel 2001.

L’acclamato romanzo, che ha ottenuto il Guardian Children’s Fiction Prize, il Los Angeles Times Book Award, lo Smarties Gold Award e il Blue Peter Book of the Year, ed è stato selezionato per il prestigioso Whitbread Award, si è evoluto in una serie di quattro libri noti come ‘Il Quartetto delle Macchine Mortali’: Macchine Mortali, Freya delle lande di ghiaccio, Infernal Devices e A Darkling Plain.

La storia di Reeve si svolge secoli dopo che la civiltà sulla Terra è stata annientata da un olocausto nucleare noto come la Guerra dei Sessanta Minuti. L’umanità si è dovuta adattare e si è evoluta in un nuovo stile di vita. Gigantesche città in movimento ora vagano per la Terra, predando spietatamente le più piccole città trazioniste.

Tom Natsworthy, che proviene da un basso livello sociale della grande città di trazione di Londra, si ritrova a lottare per la propria sopravvivenza dopo aver incontrato la pericolosa fuggitiva Hester Shaw. I due opposti, le cui strade non avrebbero mai dovuto incrociarsi, danno vita ad un’improbabile alleanza destinata a cambiare il corso del futuro.

Durante gli anni del college, Reeve si è cimentato in filmati realizzati con una cinepresa Super 8, per poi decidere che sarebbe stato più facile focalizzarsi sull’illustrazione e la scrittura di romanzi piuttosto che fare film. Tuttavia, aveva una visione chiara del futuro cinematografico della sua storia.

“Macchine Mortali è sempre stato destinato a diventare un grande film d’azione”, dice Reeve. “Ha una struttura in tre atti e grandi set. Era impaziente di essere filmato”.

Macchine Mortali recensione film: il cast

Hester Shaw (Hera Hilmar)
L’eroina Hester Shaw, è “uno dei personaggi moderni più incredibili mai scritti”, dice Rivers. Ferita da bambina durante una battaglia che è costata la vita a sua madre, Hester ha una vistosa cicatrice sul viso – un ricordo costante di questo crimine brutale. È anche un catalizzatore per la trasformazione di Hester nel diventare la più importante superstite e una donna spinta dal desiderio di vendetta. 

Dopo l’omicidio di sua madre, Hester è stata trovata e cresciuta da Shrike, un “uomo risorto”, che è per metà umano e per metà robot. L’ha tenuta al sicuro, ma non è stato un modello ideale per il suo sviluppo emotivo e sociale. “Essere stata cresciuta da Shrike le ha portato alcuni problemi di personalità”, dice Jackson. “È irrefrenabile perché è un personaggio con una forte smania di assassinare qualcuno. Normalmente, questi personaggi sono i cattivi in ​​un film – le persone con cui non si simpatizza. Ma nel film progressivamente si inizia a capire, giusto o sbagliato che sia, perché si comporta così”.

La ricerca di Hester è stata ampia, globale e critica. Il personaggio è il centro emotivo e narrativo del film. Trovare un’attrice che potesse trasmettere quella singolare alchimia di forza e vulnerabilità, mistero e pericolo, rabbia virtuosa e spirito ferito, si stava rivelando inafferrabile fino a quando è arrivato il nastro di un provino dell’attrice islandese Hera Hilmar, che era già apparsa in An Ordinary Man e Anna Karenina. “Era semplicemente perfetta”, dice Rivers. “Relativamente sconosciuta, accattivante, bella e fragile, e sapevamo di poterle apporre una cicatrice sul volto”.

Tom Natsworthy (Robert Sheehan)
Il personaggio di Tom Natsworthy è, per molti versi, l’opposto di Hester. Cresciuto nella città trazionista di Londra, non ha consapevolezza di cosa vi sia altrove. “Tom è molto protetto”, dice Jackson. “Non ha mai realmente toccato il fango o l’erba; non ha mai messo piede su un terreno stabile. Tutta la sua vita è stata in movimento sui ponti della città di Londra. È stato educato a credere che tutto ciò che non fa parte del mondo di trazione è da temere, e considerato una minaccia per le città trazioniste”.

Rimasto orfano da ragazzino a causa di un incidente che ha ucciso i suoi genitori, Tom è un Apprendista degli Storici e intraprende il tipico percorso di un giovane londinese. 

L’incontro con Hester mette però in crisi ogni sua convinzione su Londra – e su chi ci si può fidare – ritrovandosi in fuga insieme a lei fuori dalla fortezza protettiva della città. Dice Jackson: “È completamente un’estranea per lui e sicuramente una persona con cui non avrebbe stretto amicizia. Sono una coppia improbabile che devono sopravvivere in questo mondo spietato”.

I realizzatori avevano bisogno di un attore che portasse leggerezza e umorismo e tanta personalità al ruolo. Tom ha bisogno di essere accessibile e identificabile perché funge anche da apripista per il pubblico in questo nuovo strano mondo.  Tutte queste qualità e altro ancora le hanno trovate nell’attore irlandese Robert Sheehan.

Thaddeus Valentine (Hugo Weaving)
Per il ruolo dell’affascinante Thaddeus Valentine, la squadra si è rivolta a un attore che conoscevano molto bene: Hugo Weaving. Avendo interpretato Elrond in Il Signore degli Anelli e le trilogie di Lo Hobbit, l’attore australiano è stato più che felice di mettere nuovamente piede in Nuova Zelanda.

Thaddeus Valentine è l’archeologo principale della città, ed è ammirato dai suoi concittadini londinesi per le sue audaci spedizioni e importanti scoperte. Di origini modeste, ora vive in un’aria rarefatta, avendo ricevuto alcuni privilegi e una posizione speciale concessi dal Sindaco, grazie alla sua popolarità dietro la promessa di creare un futuro migliore per Londra.

La professione del personaggio fornisce un contesto illuminante per il futuro del mondo del film. Valentine è costretto a scavare in quel passato che altro non è che il nostro presente. “Questo è il Periodo Oscuro del futuro”, afferma Weaving. “La tecnologia e la scienza sono andate perdute; la conoscenza è andata persa. Gli archeologi stanno scavando la vecchia tecnologia che è stata riorganizzata, rimodellata e re-interpretata. Stanno ricostruendo la scienza e la tecnologia. Valentine ha acquisito molta fama per aver riportato alla luce tante di queste cose”.

Ma la ricerca di Valentine sul passato ha plasmato il suo modo di pensare al futuro, e non sempre in modo altruistico. Valentine è disposto persino a fare qualcosa immorale in nome di un bene superiore.  Inoltre non è proprio come si presenta, è l’ uomo romantico ed eroico che tutti conoscono, ma è anche un estraneo a Londra e si sente un solitario.

È un avventuriero, molto indipendente, molto intelligente e arguto. Ma ha una personalità complessa: e tali sue complessità, così come il suo passato, emergono col progredire del film. Apparirà un lato molto più oscuro di lui.

Katherine Valentine (Leila George)
La figlia di Thaddeus Valentine, Katherine Valentine è una giovane privilegiata della classe sociale più alta di Londra. È cordiale e gentile, ma la sua vita di alto rango l’ha isolata da alcune delle più dure realtà della vita. Per questo ruolo, i realizzatori hanno scelto l’attrice australiana Leila George, che era appena uscita dal Lee Strasberg Theatre and Film Institute, e questo è il suo esordio cinematografico.

Bevis Pod (Ronan Raftery)
In concomitanza con l’arrivo di Hester Shaw a Londra, Katherine Valentine incontra un Ingegnere di basso livello di nome Bevis Pod. Bevis all’inizio non si fida di lei, ma è incuriosito dalle sue parole e dalle sue osservazioni su Thaddeus e sul suo lato più sinistro. L’attore irlandese Ronan Raftery era elettrizzato dall’opportunità di ritrarre Bevis. 

Shrike (Stephen Lang)
Uno dei personaggi più avvincenti nell’universo di Macchine Mortali è il personaggio metà umano e metà automatizzato, Shrike. Ha circa un centinaio d’anni ed è l’ultimo “Stalker” conosciuto che vaga per la Terra – un uomo morto, e risorto grazie alla tecnologia.

“Sono stati costruiti per uccidere”, dice Jackson. “I corpi umani sono stati prelevati dai campi di battaglia e trasformati nei più spietati e potenti soldati. Quindi è stata loro tolta parte dell’umanità. Hanno cervelli umani dentro i teschi di metallo, ma non provano compassione né hanno coscienza. Eseguono gli ordini che vengono loro impartiti. Ora che non ci sono più guerre da combattere, il personaggio di Shrike è diventato un cacciatore di taglie”.

Alto poco più di due metri e mezzo, ha l’aspetto di un robot, ma è molto di più. Shrike è interessante perché è un personaggio robotizzato programmato su un certo livello, ma col passare del tempo, si va connettendo sempre più con i frammenti dell’essere umano che era prima che morisse. Pian piano ritrova la sua umanità, e ciò lo rende un personaggio affascinante.

Per la sua esibizione, Lang si è ispirato agli uccelli rapaci, ha anche studiato la mantide e cigni, ma è stata una clip su YouTube del ballerino Rudolf Nureyev ne Il lago dei cigni che ha contribuito a impostare la fisicità di Shrike. 

Anna Fang (Jihae)
Uno dei personaggi più pittoreschi di Macchine Mortali è l’aviatrice anti-trazionista Anna Fang. Una famigerata combattente della resistenza ricercata dalle autorità, Fang ha costruito la propria aeronave, la Jenny Haniver, ed è rinomata per la sua intrepida ricerca della giustizia e per le sue impareggiabili capacità di combattimento. 

Anna Fang è la leader della Lega Anti-Trazionista, un’organizzazione considerata quasi come terroristica, o almeno questa è la propaganda promossa da Londra. Credono che l’umanità non debba correre per il Paese facendo sì che le città si mangino l’un l’altra, ma che la gente dovrebbe sistemarsi e piantare colture, vivendo in modo simile ad oggi. 

Per il ruolo di Anna Fang, i realizzatori hanno scelto un’attrice relativamente esordiente: Jihae, una musicista rock nata nella Corea del Sud e cresciuta in America, dove ha praticato arti marziali. Indubbiamente, era preparata per il ruolo da eroina, che lei stessa descrive come una leader tosta, spietata e impavida, con molta compassione verso gli oppressi.

Macchine Mortali recensione film: speciale costumi di scena

Anche il reparto costumi nel reinventare questo mondo futuro, ha affrontato delle sfide e delle opportunità creative. Guidato da Bob Buck il reparto costumi al massimo della sua attività, contava di 110 membri.

Una delle decisioni più importanti che il team ha dovuto prendere è stata la posizione che la moda avrebbe avuto in quel momento e in quel luogo. Dovevano anche considerare quali materiali sarebbero stati disponibili in un futuro impoverito di risorse.

“Abbiamo creato tessuti producendo, invecchiando, laminando, tingendo, gommando e plastificando”, afferma Buck. I materiali limitati disponibili per i personaggi hanno generato una spinta creativa. “La maggior parte del tempo abbiamo dovuto usurare un tessuto”, dice Buck. “C’erano molti tessuti in pelle, tweed e a quadri, ma non molti bottoni o chiusure lampo”.

Londra, dice Buck, è un po’ come una nave pirata. Nei livelli inferiori, l’abbigliamento è letteralmente raccolto tra i rifiuti e rattoppato con scarti. È funzionale più che alla moda. Il dipartimento ha dovuto effettivamente rovistare tra i rifiuti. L’usura dei tessuti è stata una parte estremamente importante del processo, e Buck aveva un team che si è concentrato esclusivamente su questo.

“Durante la produzione, avevamo 24 ore per fare sembrare qualcosa vecchio di decenni”, dice. “Abbiamo provato a levigare, bruciare con una fiamma ossidrica, spazzolare a secco e poi cospargere di fango e sporcizia. Ogni dettaglio conta quando effettui l’usura. Potrebbe non apparire chiaramente nella telecamera, ma anche solo strappare una calza per rendere qualcuno più povero, fa parte del personaggio”.

Nei livelli superiori, c’è un senso di alta moda e l’abbigliamento è eclettico, vivace e colorato. “Man mano che vai in alto, le cose diventano più strutturali”, afferma Buck. “L’abbigliamento del livello superiore riflette la Carnaby Street degli anni ’60. Da lì abbiamo iniziato a generare l’estetica del film”.

Buck ha prestato particolare attenzione a come Reeve ha descritto il colore degli abiti nel libro. L’abbigliamento nei livelli inferiori è per lo più marrone e verde, opaco e sporco. I colori diventano più luminosi e più puliti man mano che si sale di livello. Il costumista era molto consapevole di ogni decisione. 

Poiché la maggior parte della storia ha luogo in soli quattro giorni, la gran parte del cast ha avuto un look principale … con leggere modifiche. L’abbigliamento di Hester sembra fatto da una serie di capi di abbigliamento abbandonati e tessuti che sono stati utilizzati e riutilizzati. Ha pantaloni attillati con sopra una canotta, un cappotto verde lungo e un’iconica sciarpa rossa, un dettaglio immaginato da Reeve.

In Macchine Mortali, Londra ha adottato un sistema di governo in cui i seggi del consiglio sono assegnati alle gilde, tre delle quali hanno un posto di rilievo nel film: gli Ingegneri, responsabili della manutenzione delle macchine e dei sistemi operativi, sono i più potenti; i Navigatori e gli Storici.

Ogni membro della gilda indossa un’uniforme riconoscibile con particolari che indicano il suo livello di anzianità. Reeve ha descritto gli Ingegneri come una setta, quindi per loro Buck ha creato un androgino, freddo e distaccato fantascientifico con una tavolozza di colori argento.

Tom al contrario, è un Apprendista nel museo, e uno Storico di Terza Classe. Gli Storici indossano panciotti blu e quello di Tom non è della sua taglia. Probabilmente è di seconda mano, indicando il suo livello più basso.

Il tessuto descrive l’aspetto di Valentine come di “sobria eleganza e autorevolezza”. Ispirato in parte al dipinto a olio di Caspar David Friedrich Viandante sul mare di nebbia, l’abbigliamento raffinato indossato da Valentine ha una reggenza romantica adatta alla sua reputazione di Capo Archeologo. Per la maggior parte del film, indossa un cappotto lungo di lana verde, un gilet sopra la camicia e lunghi stivali neri. Quando vola nella sua aeronave, l’Eccelso 13, cambia il suo cappotto per una giacca da aviere in pelle con colletto alto, con uno sfregio che si addice a un capitano.

Dato che anche Katherine Valentine è di un livello alto, i suoi abiti riflettono il suo status a Londra. La George ha collaborato con Buck sui suoi costumi. Infatti, come parte della sua preparazione per il ruolo, la George ha preso lezioni di cucito – un hobby a cui presumibilmente il suo personaggio potrebbe essere interessata. Indossa un grazioso vestito anni ’70 e degli stivali alti in velluto. Poi dei pantaloni di pelle e un cappotto, simile ad un abbigliamento da spionaggio, con colori scuri.

Il look del Primo Livello era strutturato e straordinariamente colorato. Viola, rosa, giallo, arancio e turchese sono tutti stati usati generosamente. Le donne indossano mini abiti, tailleur con gonna, collant, cinture, guanti e borsette. Molti uomini sono vestiti con abiti strutturati con colletto a polo o cravatte e occhiali da sole. I tessuti sono lucidi, a quadretti, a righe, trapuntati e plastificati. Il risultato è un look retrò con un tocco futuristico, esagerato e appariscente.

Le Guardie del Palazzo Reale di Londra, i Beefeaters, sono storicamente i protettori dei gioielli della corona e dei prigionieri della Torre di Londra. Le loro uniformi sono cerimoniali, quasi comiche, in rosso acceso con strisce dorate e nere e un cappello nero con dettagli a nastro.

In Macchine Mortali, i Beefeaters sono più come una polizia segreta dei bulli e prepotenti, ma il loro aspetto è un chiaro riferimento alla divisa tradizionale. I loro costumi sono una versione contorta e più sinistra dell’aspetto cerimoniale di oggi. Oltre ai loro rigidi berretti neri, indossano pesanti cappotti di pelle rosso scuro con un dettaglio a righe che attraversa la parte posteriore, che ricorda i segni di un ragno velenoso.

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Photo credit: Mark Pokorny/Universal Pictures and MRC
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