Louis Vuitton ha presentato per la prima volta, in occasione del Fuorisalone 2018, Louis Vuitton Les Petits Nomades, una collezione di oggetti di décor. La prima collezione Louis Vuitton Les Petits Nomades è innovativa, creativa, elegante e poetica: oggetti di décor creati da designer tra i più famosi al mondo, Humberto e Fernando Campana, Atelier Oï, Patricia Urquiola e Marcel Wanders.

Ogni oggetto Louis Vuitton Les Petits Nomades, è un invito a portare con sé una miscela unica di creatività, savoir-faire e innovazione. Questi elementi di décor, ispirati agli Objets Nomades, la collezione in continua espansione di arredi in edizione limitata di Louis Vuitton, sono funzionali e meravigliose interpretazioni
dell’universo del design vivace e raffinato della Maison.

Tropicalist Vase di Humberto & Fernando Campana

Una costruzione accuratamente realizzata con 176 “petali” in metallo rivestiti in pelle bicolore, il Tropicalist Vase è una dimostrazione dei tanti modi in cui i materiali di Louis Vuitton possono essere utilizzati. I Fratelli Campana sono stati i designer del primo Objet Nomade e il loro Tropicalist Vase, ispirato ai fiori sudamericani quesnelia e bromelia, è l’ultimo esempio della loro visione senza tempo di esuberante raffinatezza.

“Abbiamo avuto la fortuna di nascere immersi nella natura. Nostro padre era agronomo e ci circondava sempre di bellissime piante; ci ha cresciuto con l’idea di rispettare e ammirare la nostra flora, ma la cosa più importante che ci ha trasmesso è l’attenzione per l’ambiente e così abbiamo cercato di applicare questo concetto ad una dimensione totalmente nuova. In questa collezione abbiamo voluto celebrare la preziosità della natura
e inviare un segnale di rispetto per una delle parti più importanti del pianeta” hanno raccontato Humberto & Fernando Campana.

Origami Flower, Rosace Vase, Rosace Tray e Flower Field Cushion di Atelier Oï

Lo studio di design Atelier Oï ha scelto di esplorare le proprietà della pelle, applicandole all’iconico savoir-faire di Louis Vuitton. Il risultato sono 15 fiori in pelle di colori diversi e dalla forma unica; i Rosace Vase e Tray in vetro e pelle, richiamano il motivo dell’iconica tela Monogram della Maison creando contrasti e forme sorprendenti; i cuscini grazie alla loro preziosa lavorazione in pelle fanno eco all’amaca creata dal trio svizzero per la collezione Objets Nomades.

Overlay Bowl di Patricia Urquiola

Ognuno degli Overlay Bowl della designer Patricia Urquiola è composto da soli
quattro fogli in morbida e resistente pelle Louis Vuitton, sapientemente assemblati a mano, il che rende ciascun pezzo una scultura unica. Con i loro colori armoniosi e le tinte a contrasto, gli Overlay Bowl, disponibili in tre misure, sono un bellissimo esempio del savoir-faire nella lavorazione della pelle della Maison.

Petit Diamond Mirror di Marcel Wanders

In collaborazione con Louis Vuitton, Marcel Wanders presenta il petit Diamond Mirror. Questo prezioso oggetto, composto da un ottagono centrale e 25 specchi triangolari, dà vita a riflessi poetici, grazie ad uno straordinario design geometrico. La struttura rigida e sfaccettata dello specchio è avvolta da preziosa pelle Nomade che rivela l’emblematica cucitura a contrasto della Maison.

Il petit Diamond Mirror è montato su un solido supporto in ottone argentato con una base in marmo. I motivi creati
dalle sfaccettature del petit Diamond Mirror evocano le forme ripetute di un altro degli Objets Nomades di Marcel Wanders, il Diamond Screen in pelle. Lo specchio unisce giocosamente un rigoroso design geometrico a delicati riflessi luminosi che si rivelano grazie all’effetto della luce circostante. Con la sua bellezza spigolosa,
il petit Diamond Mirror dona poesia e luce in ogni stanza. Il petit Diamond Mirror è disponibile in quattro colori: nero, rosso, beige e caramello.

“Questo specchio racconta tutto il patrimonio e la meticolosa attenzione ai dettagli di Louis Vuitton. Eleva lo spirito umano in quanto ogni suo singolo riflesso esprime la pregiata artigianalità della Maison, riconosciuta dal mondo intero” spiega Marcel Wanders.